Quali azioni hai compiuto e compi per promuovere concretamente la legalità?
Ci sono due livelli di approccio al tema della legalità da parte degli individui. Il primo per lo più è dettato da comportamenti che rispondono alla propria coscienza, al senso naturale degli uomini verso il bene, in particolare al contesto evolutivo ed al modo come questa è stata educata. Il secondo, parte sempre dal primo ma si basa maggiormente su quanto è giuridicamente corretto.
Il mio approccio si è sempre basato partendo dalla domanda se quanto stavo compiendo rispettava il “bene Comune”, in particolar modo per la mia funzione pubblica. Promozione del bene comune che ho coltivato nel tempo educandomi alla cittadinanza attiva, proponendo soluzioni, accompagnando, sin da giovanissimo, ragazzi “difficili” nel non lasciarsi cooptare in sistemi di vita delinquenziali, sostenendo con discrezione situazioni individuali e di famiglie deboli, facilmente assoggettati, secondo i casi, nel divenire vittime o carnefici.
Anch’io non sono
Quali azioni dovrebbero mettere in campo le Istituzioni per contrastare la criminalità?
Rafforzare il welfare per le famiglie con sussidi, servizi specifici di sostegno per i diversi deficit che si manifestano (disoccupazione, malattie, invalidità, criticità per instabilità affettive, eccetera) per questo occorre richiedere l’istituzione di “tutor di prossimità”, individuando altre famiglie o persone con un adeguato tempo e bagaglio che possono farsi compagni di strada e strumenti di monitoraggio, promozione, servizio sociale. E’ la famiglia il primo momento educativo e di formazione delle coscienze e se debole economicamente e socialmente diviene fucina di atti incoscienti e di manovalanza per la micro delinquenza.
Rendere la scuola, di ogni ordine e grado, il naturale incubatore di formazione alla legalità, rafforzando in essa la presenza di specifiche figure che insieme alle famiglie o in loro sussidiarietà, accompagnano i bambini nell’apprendimento, educandoli a buone prassi di igiene fisica e mentale, basti pensare all’uso non appropriato dei telefonini e la diffusione della pornografia in età sempre più minorile. Intervenendo, per i più deboli, conspecifiche professionalità, psicologo, logopedista, fisioterapista, con percorsi di lettura, di ginnastica, di doposcuola in senso classico.
Ci sarebbero da incentivare: le azioni correttive e sanzionatorie mediante centri di presidio e di controllo del territorio sia per gli aspetti civici, es. con i vigili di quartiere, dia per le ricadute ambientali; il sostegno all’associativismo impegnato nella formazione quale: l’ Azione Cattolica, gli Scouts, Oratori, l Rotary Club, Lions Club, Circoli sociali.
Evidenzio a tal proposito che la Puglia ha predisposto a tal proposito una strategia regionale di contrasto alle povertà educative.
Certamente anch’io posso commettere errori, sono certo che solo rafforzando le reti sociali di tutela della persona e del territorio possiamo rafforzare le nostre capacità di difesa in favore alla legalità.